In occasione del Salone del Gusto 2012, Sostenibile.com ha intervistato Luigi Bistagnino professore di Ecodesign del Politecnico di Torino, che lavora da più di sei anni applicando a questo evento quella che chiama la Visione Sistemica.
Con la collaborazione di Slow Food e quella del dipartimento di Gastronomia dell'Università di Torino è riuscito a cambiare completamente il futuro degli eventi massivi a livello mondiale.

L'approccio sistemico comporta un totale ripensamento del modello economico lineare attuale; esso guarda alla totalità del sistema produttivo spostando il focus di progetto dal mero prodotto finito alle relazioni di filiera e con il territorio.
Si tratta di un cambiamento di prospettiva, un ribaltamento valoriale che torni a dare centralità all'uomo e alla qualità della vita, ricucendo il legame - da troppo tempo reciso - con la Natura, di cui siamo parte integrante.

Proprio dal saggio modo di operare della Natura, il Design Sistemico attinge i principi ecologici cardine della sua metodologia, primo fra tutti quello di output/input, ovvero il principio secondo cui lo scarto di una specie diventa input per un'altra, senza alcuna produzione di rifiuti ma continue trasformazioni della materia.
Esso diviene dunque linea guida fondamentale del nuovo modello produttivo sistemico in cui, in un peculiare territorio, lo scambio di materia ed energia tra un impianto produttivo e un altro ridisegna nuove relazioni qualitative e remunerative, quasi a delineare una sorta di ecosistema artificiale di attività umane tendente a rifiuti ed emissioni zero.